Il 25 maggio è entrato in vigore il GDPR, il nuovo regolamento introdotto dall’Unione Europea per difendere la privacy dei cittadini. Cosa significa GDPR? General Data Protection Regulation.
Con l’avvento di Internet l’U.E. ha sentito il bisogno di adottare maggiori misure di sicurezza per prevenire gli abusi e i soprusi in Rete. Il GDPR nasce dall’esigenza di proteggere l’utente e di impedire azioni di criminalità illegali, ad esempio il phishing, e il conseguente furto dei dati personali: nomi, password, codici PIN, numeri di carte di credito, ecc.
Senza la nostra autorizzazione, inoltre, nessuno potrà più ottenere informazioni su come ci muoviamo online, su quali attività digitali concentriamo l’attenzione e come impieghiamo il nostro tempo sui social quando cerchiamo qualcosa, quando compriamo, clicchiamo o curiosiamo qua e là.
Tra i diritti sanciti dal GDPR per i cittadini compaiono invece il consenso al trattamento dei dati, la possibilità di modificare o annullare tale consenso, il divieto di trattare alcune tipologie di informazioni se non sotto apposita richiesta (idee politiche, religiose, l’orientamento sessuale, ecc.), il diritto di recesso e di cancellazione.
Il mancato rispetto della normativa prevede sanzioni molto pesanti e le organizzazioni rischiano multe salatissime, addirittura fino a 20 milioni di euro nei casi più gravi. Emerge un nuovo alleato, il Data Protect Officer (DPO), figura recente istituita come garante della nostra riservatezza.
In questi giorni le nostre e-mail e i social sono invasi di notizie sul GDPR, da parte di aziende che si allineano alla normativa e decidono di comunicarci la notizia (spesso finita nello spam), ma anche da chi ne approfitta per fare ironia. In molti si sono scatenati lo scorso 25 maggio per il GDPR Day, tra battute sarcastiche e simpatia. Compare, tuttavia, anche tanta diffidenza e non poca confidenza nei confronti dell’argomento, certamente complesso.
Repubblica raccoglie post e tweet esilaranti. Il nostro preferito?
“Ho paura di aprire il frigorifero e trovare un aggiornamento dell’Informativa sulla Privacy” (tweet dell’account “Dalle rovine”).