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Raccontare storie è un’arte. In Comunicazione, i testi diventano fiabe quando fanno sognare qualcuno. Parole e immagini si travestono da re e regine e l’atmosfera intorno appare subito più suggestiva. E lo storyteller? È proprio lì, seduto tra la folla che sorride compiaciuto, intento a godersi il suo piccolo capolavoro.

Le persone amano le favole, i mondi popolati da eroi, i viaggi avventurosi, le sorprese e le storie, soprattutto quelle a lieto fine.

L’arma della narrazione risale a tanto tempo fa. Lo storytelling non è affatto un’invenzione moderna, ma è rintracciabile nei Vangeli, nelle parabole e nei testi filosofici. Nelle imprese odierne è una tecnica di comunicazione molto diffusa ed efficace, che mira al raggiungimento di obiettivi strategici di marketing.

Se il racconto (reale o fittizio) serviva agli Antichi per intrattenere il pubblico, lo storytelling serve oggi ai Moderni per catturare l’attenzione, veicolare messaggi pubblicitari, stimolare desideri nei destinatari e persuaderli a compiere azioni ben precise. Non si tratta di raccontare qualcosa a qualcuno, ma di coinvolgere quel qualcuno attraverso un format vincente. Terre immaginarie e personaggi inverosimili riescono a far sognare prodotti mai visti, mai avuti o mai cercati, ma in quell’istante indispensabili per chi li osserva.

Le mille e una storia: “C’era una volta” (e c’è ancora) lo storytelling…

Quali sono i valori essenziali per l’utente che legge/guarda una storia?

  • Semplicità.
  • Emozione.
  • Identificazione.

Perché le aziende ricorrono allo storytelling per creare contenuti di qualità?

  • Lo storytelling racconta prodotti e servizi al grande pubblico, esaltandone le qualità e i benefici.
  • Conquista un target variegato per i suoi modi originali ed empatici.
  • Regala emozioni singolari, quasi sempre riconnesse al vissuto personale.
  • Instaura una relazione di fiducia e complicità tra il brand e l’audience.

 Esistono varie tecniche narrative di storytelling. Noi ve ne suggeriamo tre.

 

1. Il metodo classico: la struttura dei tre atti.

È lo schema probabilmente più usato. Per Aristotele, nella Poetica, ogni dramma ha un inizio, uno svolgimento e una parte finale. Semplice e naturale. Nell’introduzione si presentano i protagonisti, dopo si susseguono le vicende e i vari ostacoli, ma alla fine si arriva sempre alla soluzione. L’epilogo è spesso raggiunto grazie alla presenza di un aiutante magico. Nella pubblicità questo ruolo spetta al prodotto, al servizio o all’evento da promuovere.

 

2. Il metodo “fatato”: prima e poi, dal problema alla soluzione.

Questa formula evidenzia prima il problema e poi mostra l’efficacia dei risultati ottenuti. La trasformazione radicale mette a fuoco i vantaggi del prodotto, ad esempio la capacità di un detersivo di far brillare un piatto precedentemente sporchissimo.

 

3. Il metodo “copy”: problema, enfasi e soluzione.

Questo procedimento si articola in tre parti, ma è molto immediato. In primis si dichiara il problema, lo si enfatizza nei toni e nei modi e infine si sfoggia la soluzione: il prodotto e/o il servizio da offrire al pubblico.

Per concludere, vi forniamo alcuni consigli per scrivere storie avvincenti: stile, contenuto e creatività. Il primo ci aiuta a distinguerci dalla massa, il secondo aumenta la forza del messaggio e il terzo lo rende appetibile dal punto di vista grafico-testuale.

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