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Dopo SiriGoogle Now e Cortana anche Facebook non poteva essere da meno e presenta il suo assistente virtuale: M.

Semplicemente M e non Money Penny, come precedentemente annunciato dalla stampa americana, lo strumento che gli sviluppatori di Menlo Park stanno mettendo a punto in queste ore funzionerà indipendentemente dal tipo di sistema operativo utilizzato dallo smartphone.

M, infatti, è uno strumento interno all’app Messenger di Facebook: per usarlo basta aprire l’app e selezionare M come se fosse uno qualsiasi dei vostri contatti.

L’assistente virtuale creato dallo staff di Mark Zuckerberg assisterà gli utenti in diversi compiti come cercare e prenotare un ristorante, comprare dei biglietti, inviare dei regali o prenotare degli alberghi ma per il momento è ancora in fase di prova nella sola area di San Francisco. Per averlo in Europa e in italiano probabilmente ci vorrà ancora un bel po’.

Il funzionamento di M sarà molto diverso da quello dei competitor creati da Apple, Google e Microsoft: mentre le soluzioni di questi ultimi sono completamente automatizzate, M interagisce con gli utenti come in una conversazione in chat fra esseri umani e, anzi, prevede che l’intelligenza artificiale alla base del suo sistema sia supportata da un team di persone in carne e ossa. Inoltre, M non parlerà con l’utente: gli si potranno porre domande attraverso un messaggio scritto o audio, ma fornirà sempre una risposta scritta.

L’impiego di forza lavoro umana in quest’ambito ha due vantaggi: da una parte fa in modo che M possa comprendere istanze complesse o formulate in maniera poco chiara, mantenendo fluido il dialogo, quando invece una macchina chiederebbe semplicemente di riformulare la richiesta; dall’altra parte permette all’assistente virtuale di svolgere compiti che un algoritmo non sarebbe in grado di portare a termine, come consigliare e spedire un regalo o disdire un abbonamento per telefono.

Inoltre, ospitare interazioni così complesse sulla propria piattaforma permetterà a Facebook di immagazzinare risorse di valore inestimabile su due fronti: le preferenze degli utenti che, in futuro, potrebbero essere trasformate in inserzioni e la programmazione delle intelligenze artificiali di prossima generazione.

 

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