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Cos’è un naming? Nel mondo della comunicazione il naming è il nome che diamo a un prodotto, a un’azienda o a un progetto. Si tratta di un’attività tanto creativa quanto delicata. Il nome è per ovvie ragioni il termine che più ci rappresenta: siamo persone piene di storie, di vissuti personali e di progetti. È una specie di carta d’identità racchiusa in una parola (o poco più).

Occuparsi di naming non è affatto semplice: non esistono regole precise, ma sicuramente degli accorgimenti che aiutano a gestirne meglio il processo.

In questo articolo abbiamo pensato di condividere alcuni trucchetti con voi, cari lettori: magari qualcuno è già un bravo copywriter, uno stagista, un consulente di comunicazione, un appassionato oppure uno studente interessato al nostro settore.

Generalmente, nella creazione di un naming, un copy d’agenzia parte da sé, lasciandosi ispirare da tutto ciò che lo circonda, a lavoro e nella vita. A volte può essere una canzone a suggerire un’idea, il libro appena letto, un film, una citazione, o un casuale colpo di genio!

Per fare bene le cose, quando occorre trovare un naming accattivante per un cliente, sappiate però che alla fase più divertente – quella in cui esplode la vostra immaginazione – si accompagna anche quella logica. Non a caso, il team di Signorelli & Partners prepara sempre un “razionale creativo”, ossia un documento da presentare in sede di riunione che illustri a grandi lettere i migliori naming individuati e la loro genesi.

La genesi del naming

Quali sono gli step da seguire? Dalla libera associazione di idee alla selezione delle stesse, dall’estro del copywriter all’obiettivo.

Domandatevi ogni volta: il naming funziona o non funziona? E poi: esiste già? Forse sì, forse no. Magari qualcuno ci ha pensato prima di voi e allora bisogna imboccare un’altra via.

Come promesso, ecco a voi qualche consiglio su come cercare un buon naming:

  1. Fate un po’ di ricerca, spiate la concorrenza, assorbite quello che vi piace, che vi colpisce, ma alla fine distinguetevi.
  2. Spazio alla creatività: prendete carta e penna. Partite da una parola chiave e usate la tecnica del brainstoming, oppure una mappa mentale. Molto spesso, ciò che a prima vista può sembrarvi banale diventa qualcosa di geniale.
  3. Trovate un nome breve, memorizzabile, originale, facile per chi lo pronuncia e piacevole per chi lo ascolta. Queste caratteristiche non possono mancare.
  4. Giocate con le lettere, con i suoni delle parole, provatene le combinazioni. Sostituite una vocale o una consonante, accostate parole affini o stravaganti, storpiatele se necessario, inventatene di nuove.
  5. Il nome deve essere quanto più specifico e perfetto per chi lo porterà con sé negli anni a venire. Deve resistere al tempo, decantare coerenza, e non seguire le mode del momento.
  6. Rileggete a voce alta e con occhio critico: selezionate cosa tenere e cosa spostare nel vostro file d’archivio. Ne avete uno? Noi sì, dove conserviamo i lavori migliori, ma anche i termini che hanno solleticato la nostra fantasia.
  7. Scegliete con consapevolezza, senza affezionarvi troppo a un nome in particolare. Concentratevi sui bisogni e sulle aspettative del vostro committente.
  8. Assicuratevi che il nome dominio sia libero. Esistono tanti siti in cui poterlo controllare.
  9. Fate la “prova telefono” per testare il vostro naming, cioè per verificare se l’interlocutore lo coglie all’istante, se gli piace oppure no. Il primo impatto è importante. Potete anche condividerlo con amici e parenti, perché sentire le opinioni altrui – più oggettive e imparziali – non può che esservi utile.
  10. Trovate uno schema personale e custoditelo in segreto. E ogni volta che ci penserete su… sarete fieri del vostro naming.

Se vi è piaciuto questo articolo, potete dare una sbirciatina ad alcuni naming realizzati dalla nostra agenzia, proprio qui!

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