Ogni settimana la nostra copy se ne va in giro per l’ufficio domandando: “Secondo voi, che cosa cercano i lettori del Web?”.
La risposta è sempre la stessa: “Contenuti interessanti e di facile lettura”.
Nel nostro mestiere non basta scrivere bene. Il grassetto, di per sé, “dice” tanto tanto. Grammatica e sintassi sono buone alleate della scrittura, ma per attirare il pubblico nella nostra famelica rete di parole, di solito usiamo vocaboli snelli e belli. Quelli che si fanno “adocchiare” subito, come un amore a prima vista!
Quando la scrittura è chiara e comprensibile…
Quando il tono di voce modula le sensazioni…
Quando il senso di ciò che scriviamo ispira anche gli altri…
Quando il lettore legge le immagini e guarda le parole…
Quando facciamo tutto questo, state certi che qualcuno, magari seduto alla sua scrivania o sul vertice della montagna, starà pensando: “Ah, però!”, seguito dal tanto atteso “Non lo sapevo”, o dall’utile “Salva questo contenuto” e dal gettonatissimo “Condividi”.
Il nostro occhio incontra subito titoli e parole chiave in neretto, scorre su e giù tra le righe del testo, tirando un respiro di sollievo quando vede all’orizzonte uno spazio bianco tra un paragrafo e l’altro.
Se siamo stati bravi (come ci auguriamo), leggerete d’un fiato questo testo; altrimenti, ahimè, cliccherete in un lampo sulla notizia successiva a portata di indice.
Sul Web non si legge come sulla carta stampata. Vi sembrerà banale, ma spesso ce ne dimentichiamo, o lo diamo per scontato. Per mancanza di tempo, per la fretta di concludere un’attività, per la sindrome apatica dello scrittore, per abitudine, ecc.
In sintesi: scrivere bene e scrivere per il web sono due cose diverse, ugualmente importanti e con tanti punti in comune. Scrittori, copywriter e blogger lo hanno già capito da un pezzo.
E per non lasciarvi a bocca asciutta, semmai aperta, vi suggeriamo alcune best practice da osservare.